Porretta Terme
Superficie comunale: Kmq. 33
Altitudine: m 400 – 1.500
Densità: Ab./Kmq. 137
Come arrivare: In auto, per chi proviene da Nord: Autostrada A1 (Bologna – Firenze) uscita Sasso Marconi, prendere la SS 64 (Porrettana) direzione Sud per 42 Km. In auto, per chi proviene da Sud:Autostrada A11 (Firenze – Mare) uscita Pistoia, prendere la SS 64 (Porrettana) direzione Nord per 34 Km. In treno da Nord Linea Bologna – Porretta Terme, Da Sud Linea Pistoia – Porretta Terme.
Rinomata stazione termale e centro di villeggiatura dell’Appennino Bolognese, al confine fra Emilia e Toscana. La storia di Porretta va di pari passo alla storia delle sue terme, in una traiettoria suggestiva che dall’antichità arriva ai giorni nostri..
Già in epoca classica erano note le vitrù delle sue acque curative, fama attestata da alcuni resti archeologici: la scala romana in pietra serena trovata negli stabilimenti delle Terme alte, il mascherone raffigurante il volto di un leone, divenuto simbolo delle Terme di Porretta, anch’esso risalente all’età romana (I sec. d.C.). Nonostante quest’antica origine, è di età medioevale il “mito fondativo” del complesso termale, ancora immortalato nell’emblema della località: un bue, ammalatosi gravemente, guarisce dopo aver bevuto alle acque alle fonti termali, rivelandone così le proprietà curative. Nel Rinascimeno la fama di Porretta si diffonde ampiamente, trovando riscontro sia sul piano letterario (“Le Porrettane” di Sabatino degli Arienti, 1483; Niccolò Machiavelli che la cita ne “La Mandragola”) che grazie alla frequentazione costante da parte di personaggi illustri: Lorenzo il Magnifico, il Cardinale Francesco Gonzaga, il celebre pittore Andrea Mantegna visitavano spesso gli stabilimenti termali. Proprio in questo periodo nasce il centro urbano di Porretta, il cui asse principale segue il corso del Rio Maggiore. L’abitato non aveva delle vere e proprie mura: le stesse case fungevano da cinta di difesa, creando un continuum in cui si aprivano cinque porte, di cui purtroppo non rimane traccia. La fruizione delle terme riceve un ulteriore impulso nell’Ottocento con la costruzione della strada Porrettana e della ferrovia che collega Bologna con Pistoia. Oltre agli antichi stabilimenti delle Terme Alte vengono eretti quelli della Porretta vecchia e della Puzzola, posti fuori dal centro abitato. Dopo l’Unità d’Italia la notorietà delle acque termali di diffonde in tutta la penisola ed anche all’estero. Il centro di Porretta si sviluppa ulteriormente lungo l’asse urbano dell’odierna Via Mazzini e con la creazione di molti nuovi alberghi. è questo il periodo d’oro dei Bagni della Porretta, in cui la località consolida il prestigio della sua antica storia. Il centro storico del paese merita senz’altro una visita, che permette di cogliere in breve tempo i diversi momenti della sua crescita: i vicoli dalle caratteristiche medioevali, la seicentesca chiesa parrocchiale di S.Maria Maddalena, i più moderni (benché ormai a pieno titolo “sotrici”) alberghi.
Sul territorio comunale di Porretta Terme si trovano altre località di interesse:
CASTELLUCCIO
Altitudine: m. 825
Suggestivo borgo di origine medioevale posto su un crinale da cui si può godere un bellissimo panorama.
La componente paesaggistica riveste per Castelluccio particolare rilevanza: il paese domina infatti da un crinale a oltre 800 metri di altezza tutte le valli circostanti. Inoltrandosi all’interno del paese si possono osservare i caratteristici voltoni, i giardinetti “a terrazza” e la Chiesa di Santa Maria Assunta, risalente al XVII secolo. All’entrata del paese si trova il Castello Manservisi, dalle linee fantasiose, tipico esempio di quella architettura “romantica” che fu di moda a cavallo fra fine Ottocento e inizio Novecento. Procedendo oltre il paese in direzione Pennola (piccolo borgo montano) e lasciata la strada asfaltata, ci si incammina per un comodo sentiero verso il Santuario della Madonna del Faggio, piccola e solitaria chiesa settecentesca situata in una splendida faggeta. Castelluccio è un ottimo punto di partenza per magnifiche passeggiate nel verde: oltre alla sopracitata Madonna del Faggio, è possibile raggiungere il borgo di Tresana, il Rifugio di Montecavallo, i Prati del Piella, Pian dello Stellaio, il Mulino di Taccaia e molte altre località interessanti grazie alla rete di sentieri ben segnalati.
CAPUGNANO
Altitudine: m. 500
Oggi Capugnano è una piccola frazione del Comune di Porretta Terme, sulla strada che collega quest’ultima con Castelluccio, ma fino al ‘ 500 fu un centro molto importante. La storia di Capugnano ci racconta di una strenue resistenza alla penetrazione romana, che per circa un secolo dovette attestarsi a Porretta. Ben due legioni romane furono sconfitte dagli abitanti di Capugnano, i quali riuscirono perfino ad attaccare alcuni centri già colonizzati. A causa della sua favorevole posizione, in periodo longobardo fu terra di traffici e di confine, ebbe frequenti contatti con i Crociati, con il mondo guelfo e ghibellino e con i maggiori Comuni. Testimonianze della sua importanza storica rimangono nei monumenti che sono giunti fino a noi, primo fra tutti la Chiesa di San Michele. Capugnano ha dato i natali al padre di Guglielmo Marconi ed anche al goffo pittore Giovannino, passato alla storia per le crudeli beffe subite dai Carracci. In località Olmo resistono antichi caseggiati rurali del Cinquecento, ora rimaneggiati, che tuttavia conservano alcuni originali elementi architettonici. L’immagine che resta nella memoria, dopo aver visitato Capugnano, è quella di un piccolo complesso di case sparse nel verde, con tutt’intorno le cime dei monti che gli fan da corona.
CONTATTI
Comune di Porretta Terme
Piazza della Libertà, 13 Porretta Terme
Tel: 0534 22056
Sito: www.comune.porrettaterme.bo.it