La Leggenda dell’Oliva

la leggenda dell'oliva

La Leggenda dell’Oliva

Un misterioso solco a forma di croce nel quale non cresce mai l’erba. E’ il segno visibile, ed anche un po’ inquietante, di un’antica leggenda che si racconta nelle lunghe notti d’inverno a Lizzano in Belvedere. Il luogo è il cucuzzolo del Monte Belvedere, sopra Querciola, dove si narra che il diavolo avesse nascosto un tesoro all’interno del castello che vi sorgeva un leggenda olivatempo. Ed ancora che lo stesso diavolo fosse disposto a donare l’intero gruzzolo in cambio di una giovane donna incinta col nome di una pianta. Alcuni loschi figuri, saputo che in una località vicina, chiamata “Diamberi”, abitava una donna incinta di nome Oliva, approfittando del fatto che il marito era impegnato a seccare le castagne sui vicini monti della Riva, decisero di rapire la sventurata per consegnarla al demonio. Nel tentativo di possedere la donna il diavolo si accorse che indossava una piccola immagine della Madonna, inorridito la colpì facendola precipitare dalle mura del castello dove morì a braccia aperte formando un piccolo solco sul terreno a forma di croce dove da secoli non cresce più l’erba.

Ma le stranezze non finiscono qui; come ogni leggenda che si rispetti anche questa ha una sua precisa origine storica. Nell’archivio parrocchiale di Rocca Corneta è registrato, infatti, un atto nel quale risulta, il 14 novembre 1778, la morte di una tale Maria Oliva Crudeli, residente guarda caso ai Diamberi, deceduta durante l’assenza del marito impegnato al lavoro sui Monti della Riva, ritrova morta proprio sulla vetta del Belvedere con indosso solamente un’immagine della Madonna.

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